Un’agenda fitta, quella dei Vescovi lombardi che si sono ritrovati a Caravaggio il 18 e il 19 settembre. Giorni densi di incontri, di preghiera, di riflessione. Negli occhi e nel cuore di tutti c’è indubbiamente il momento intenso dell’eucarestia, presieduta dall’Arcivescovo mons. Mario Delpini, Metropolita e Presidente della Cel e concelebrata con i Vescovi e i preti anziani e ammalati. Erano giunti nel Santuario, cuore della Lombardia, in circa 200 accompagnati dall’Unitalsi quel giovedì 19 settembre.
Anche il Papa ha voluto essere idealmente presente, inviando ai preti un piccolo dono: un crocifisso, invito ad uno sguardo pieno di fede su Gesù, morto e risorto. Ma i lavori dei Vescovi erano iniziati il giorno prima con una riflessione sulla “comunicazione di crisi” tenuta dal Prof. Yago De La Cierva al quale hanno partecipato i responsabili dei media cattolici di tutte le diocesi lombarde, guidati dal Vescovo di Mantova, mons. Marco Busca. Questi due appuntamenti straordinari hanno fatto quasi da cornice alle abituali sessioni di lavoro della CEL dove i Vescovi hanno dato voce a quanto si è approfondito nel corso dei mesi nelle diverse Consulte che sono formate da sacerdoti e laici.
Si è iniziato riflettendo sugli orientamenti di pastorale familiare che chiedono di essere elaborati alla luce di Amoris Laetitia. Cogliendo tutta la bellezza dell’amore umano non si è potuto fare a meno di rilevare la fragilità della dimensione affettiva nei preadolescenti. Per questo motivo i Vescovi hanno dato mandato alla Consulta di lavorare ad una nuova prospettiva di pastorale familiare che, tenendo conto del Direttorio di pastorale familiare, offra una riflessione sulla sessualità ponendola in dialogo con il tema della affettività feconda.
Altro tema sul quale si è dato ampio spazio alla condivisione è stato quello del Diaconato permanente, realtà presente in tutte le Diocesi lombarde, come ha ricordato il Vescovo delegato mons. Corrado Sanguineti. Anche qui la riflessione è partita dall’identità del diacono e dalla declinazione del suo servizio così come Papa Francesco lo aveva espresso a Milano nel marzo 2017. Il diacono come “custode del servizio nella Chiesa” e come “ricordo e dono per aiutare tutto il popolo a non perdere la prospettiva e le ricchezze dell’agire di Dio”.
A seguire uno sguardo sulle prospettive e i problemi di Villa Cagnola, di Gazzada, Casa-Museo donata alla Santa Sede per finalità culturali e religiose e, da questa, affidata all’Episcopato Lombardo. Luogo di spiritualità dove avvengono corsi di esercizi spirituali e punto di riferimento per una scuola di teologia per laici e per una scuola per genitori ed educatori e dove, ora, sono in programma importanti lavori di adeguamento della casa, come ha precisato il Vescovo delegato mons. Luigi Stucchi. Ancora, le decisioni circa la “protezione dei minori e delle persone vulnerabili” comunicate da mons. Antonio Napolioni, Vescovo delegato per la tutela dei minori; e poi la necessità di dare attuazione alla “Disposizioni per la tutela del diritto e alla buona fama e riservatezza” come stabilito dalla CEI il 24 maggio dello scorso anno, dando così attuazione al Regolamento europeo sulla protezione dei dati. Infine, una serie di adempimenti e aggiornamenti sulle altre attività presiedute dai Vescovi delegati che vanno dalla Vita Consacrata alla Sanità; dalla Catechesi alla pastorale giovanile, il tutto vissuto in un clima di intensa fraternità.
30 Settembre 2019